Circa 85 volte al giorno: è questa la media con cui controlliamo lo smartphone per rispondere a messaggi, controllare email, entrare sui social network e, perché no, telefonare. Ogni volta spendiamo dei minuti che senza rendercene conto si trasformano in ore: il risultato è che in media passiamo circa 3 ore e mezza al giorno con la testa china sul cellulare.
La posizione assunta dalla colonna vertebrale per guardare lo schermo dello smartphone è quasi sempre innaturale: tutti siamo infatti portati a tenere il telefono all’altezza del petto, chinando il capo verso il dispositivo.
Quali sono le conseguenze? Quella che sembra la posizione più comoda è in realtà un’abitudine scorretta, che dà origine a problemi di natura posturale, conosciuti oggi come sindrome del Tech Neck (o text neck) o, per dirla in italiano, sindrome del collo da smartphone.
Cos’è Tech Neck (o sindrome del collo da smartphone)
La sindrome del tech neck è causata da una postura scorretta in cui la testa si trova in una posizione di disallineamento rispetto al collo, che si caratterizza per:
- – spalle in avanti
- – testa chinata verso il basso
- – sguardo indirizzato verso lo schermo
- – torace chiuso.
Pur essendo associata tipicamente allo smartphone, è una condizione che si verifica in molte altre occasioni derivanti dall’uso di tecnologia, ad esempio quando si lavora al computer, si legge un articolo sul tablet, si gioca a un video-game o si naviga online da un qualsiasi dispositivo. Diversi studi condotti in questo ambito hanno dimostrato che circa il 72% dei lavoratori da ufficio soffre (o ha sofferto) di dolori al collo e alla schiena. E questa percentuale risale a prima del boom dello smart working.
Ma perché questa posizione è così dannosa per l’organismo?
Che si tratti di laptop, desktop, telefoni o altri dispositivi, le ricerche mostrano che il disallineamento della testa rispetto alle spalle aumenta il peso che grava sul collo, causando dolore.
In una condizione di postura corretta, la testa pesa sul collo circa 5/6 chili. Piegando il capo in avanti e verso il basso aumenta gradualmente il peso sulla colonna vertebrale cervicale: se si inclina la testa di soli 15 gradi, ad esempio, il peso sulla colonna vertebrale aumenta fino a 12 chili; con una curvatura di 60 gradi del capo, il peso sulla colonna supera i 27 chili.
In altre parole: inclinare la testa di 60 gradi equivale a portare sul collo e sulle spalle un bambino di 8 anni per diverse ore al giorno. Questa condizione sta diventando talmente diffusa che si inizia a parlare di una vera e propria epidemia che colpisce soprattutto adolescenti e millenial.
Lo sforzo posturale dovuto all’uso di tecnologia genera conseguenze dannose per tutto il corpo umano, in particolare: infiammazione e dolore nell’area del collo e delle spalle; allungamento dei muscoli del collo; strappi muscolari; pressione importante sulla spina dorsale e sui dischi vertebrali; lacerazione della colonna vertebrale.
Quali sono i sintomi del Tech Neck
Ogni volta che si sovra-utilizza una parte del corpo o si mantiene una posizione innaturale per un tempo prolungato, l’organismo reagisce provando dolore: sentire male è una sorta di campanello d’allarme che indica affaticamento muscolare o scheletrico. Dove il dolore non basta come deterrente, intervengono le conseguenze estetiche come rughe sul collo o la gobba.
Ma quindi come si manifesta il tech neck e come fare a riconoscerne i sintomi?
- – Problemi strutturali a schiena e collo: una delle prime conseguenze della sindrome del collo da smartphone è la curvatura anormale, ovvero la tipica postura con spalle curve e collo in avanti. La posizione assunta dal corpo provoca un grande stress sulla colonna cervicale: la curvatura in avanti del collo comporta un funzionamento anomalo delle articolazioni, che può portare nel lungo periodo a una degenerazione artrosica e a problemi respiratori.
- – Mal di schiena, dolore al collo, tensione muscolare e rigidità: la postura anomala genera un’infiammazione dei muscoli e dei tessuti connettivi, che si traduce in rigidità e dolore del tratto cervico-dorsale e scapolo-vertebrale. La tensione costante e progressiva della muscolatura posteriore del tratto cervicale e della zona dorsale, se prolungata nel tempo, porta a contratture molto dolorose soprattutto nella parte superiore della schiena.
- – Cervicalgia muscolo-tensiva: il tech neck può manifestarsi con la comparsa di un’infiammazione del tratto cervicale e dei muscoli delle spalle (trapezi), che dà origine a dolore e contratture che partono dal collo e si irradiano lungo le spalle fino a interessare, nei casi più gravi, anche le braccia. Ciò accade a causa di un’alterazione del funzionamento di muscoli, legamenti, dischi invertebrali e articolazioni del primo tratto della colonna vertebrale, in seguito al cambiamento di postura.
- – Mal di testa cronico: conseguenza della cervicalgia acuta. Si manifesta principalmente come cefalea di tipo mio-tensivo dei muscoli suboccipitali ma può essere dovuta anche all’infiammazione delle faccette articolari delle vertebre. A causarlo è lo sbilanciamento della testa in avanti oltre le spalle per leggere il monitor del computer o verso il basso per leggere il display dello smartphone o del tablet.
- – Rughe sul collo: uno degli effetti anti-estetici più comuni, oltre alla gobba dovuta alla curvatura. Le rughe si presentano sotto forma di solchi orizzontali e circolari più o meno profondi, generati da perdita di tono della pelle del collo. Si tratta delle cosiddette rughe ad anello, un tempo comuni dopo i 40 anni, oggi presenti anche in età prematura (spesso già tra i 20 e i 30 anni).
- – Cybercinetosi: una versione moderna del mal d’auto, dovuta al prolungato uso di dispositivi digitali. Soprattutto i più giovani lamentano sintomi come nausea, confusione, mal di testa e instabilità. A causarli è l’eccessiva visione di schermi (computer, smatphone o tablet) e la concentrazione prolungata sui movimenti rapidi che si alternano sui display. In altre parole: l’occhio vede il movimento ma non lo percepisce sul corpo e questo genera malessere.
Quali sono gli errori da evitare?
È ormai risaputo che trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo può causare diversi danni alla salute: oltre alla gobba da smartphone possono verificarsi disturbi come tendiniti, problemi di respirazione, alle articolazioni e alla vista, disturbi di natura psicologica come aumento dello stress, alterazione dell’umore o irritabilità.
Acquisire delle abitudini sane nel rapporto con i dispositivi tecnologici è quindi una delle chiavi del benessere, soprattutto quando per motivi di lavoro o di studio si è costretti a utilizzarli per diverse ore al giorno.
Cosa fare però quando si presentano uno o più disturbi correlati all’utilizzo esagerato di smartphone o computer? Innanzitutto è bene allontanare qualsiasi forma di allarmismo da tech neck: aver acquisito una postura sbagliata non è necessariamente indice di una malformazione definitiva e irrecuperabile. Al contrario, nella maggior parte dei casi è possibile correggere la postura grazie ad accorgimenti specifici, modificando lo stile di vita e facendo regolarmente attività fisica.
Ecco 7 ottimi consigli per contrastare la sindrome del tech neck:
- – Ridurre il tempo davanti allo smartphone o al computer. Per cambiare questa abitudine si può partire da una domanda: è davvero necessario tutto il tempo passato davanti a uno schermo? Dopo le 8 ore in ufficio, ad esempio, davvero il modo migliore per rilassarsi è scorrere ininterrottamente i propri social network? A volte basta un’inversione di rotta, ad esempio concentrarsi su hobby alternativi o fare delle chiamate alle persone care (invece dei messaggi su Whatsapp).
- – Mantenere uno sguardo orizzontale: quando si utilizza uno smartphone o un tablet, è buona abitudine tenere il dispositivo all’altezza del viso. In questo modo il capo mantiene una posizione verticale e in linea con la schiena, e non si sente la necessità di chinarsi in avanti.
- – Curare il sitting alla scrivania: per evitare di stressare vista, colonna vertebrale, muscoli e articolazioni del collo, bisognerebbe mantenere una postura corretta alla scrivania. Ma qual è la posizione ideale in ufficio per non incorrere nella sindrome del tech neck? Innanzitutto il monitor dovrebbe essere posizionato a 50-70 cm di distanza e all’altezza degli occhi, così da garantire la visione dello schermo senza necessità di avvicinare gli occhi o di piegare il collo per assumere posizioni innaturali e dannose. L’altezza del sedile deve essere regolata in modo da portare l’angolo delle ginocchia a 90°-110°. Gli avambracci devono essere appoggiati al piano del tavolo e il bacino deve essere appoggiato allo schienale, così da scaricare su di esso parte delle forze che agiscono sulla colonna vertebrale.
- – Affidarsi alla regola del 20-20-20: pur trattandosi di un accorgimento consigliato dagli oculisti per limitare i danni alla vista, i benefici si riflettono anche sulla postura. La “regola” è specifica per chi passa tante ore al computer e consiste nel distogliere lo sguardo dallo schermo ogni 20 minuti, alzandosi dalla propria postazione e guardando un punto distante almeno 20 metri per almeno 20 secondi.
- – Fare pause frequenti e alzarsi dalla sedia: è fortemente consigliato alzarsi dalla propria postazione ogni 20 minuti e fare una piccola passeggiata o qualche breve esercizio di allungamento specifico per la cervicale, le spalle o la schiena. Le pause regolari (massimo ogni due ore) sono importanti per riportare il collo e le spalle in posizione neutrale e per migliorare il flusso sanguigno, apportando benefici non solo alla postura ma al benessere dell’intero organismo.
- – Praticare esercizi specifici: esistono diversi movimenti che aiutano la postura, molti dei quali possono essere svolti anche alla scrivania o in ufficio. Praticare esercizi di stretching specifici per il collo, le spalle e la schiena consente di avere benefici doppi: da un lato valgono come rimedio per correggere un’eventuale postura scorretta, dall’altro contribuiscono a creare nel corpo l’abitudine a mantenere una posizione ergonomica e una postura corretta.
- – Rimanere idratati: mantenere una corretta idratazione diminuisce lo stress in tutto l’organismo. A beneficiarne in modo particolare sono anche i dischi del rachide cervicale, composti per la maggior parte di acqua, che necessitano quindi di una costante reintegrazione per conservare la flessibilità.
Come evidenziato in precedenza, la sindrome da tech neck è strettamente connessa al prolungato utilizzo di dispositivi tecnologici come smartphone, tablet o computer. A determinare la tipica postura con collo e spalle in avanti non è però la tecnologia in sé, ma le abitudini scorrette adottate nell’utilizzo dei vari device.
Le conseguenze sono tante e non riguardano solo la dimensione estetica della persona: la postura da smartphone (o la postura da scrivania) generano diverse tipologie di malessere che interessano in primis i muscoli e le articolazioni, ma si estendono più o meno direttamente a tutto l’organismo.
Quali sono quindi le cose da fare quando si sospetta di essere vittima della sindrome del collo da smartphone?
La prima cosa in assoluto è non trascurare: più si rimanda il problema, maggiori saranno i disturbi, più difficile sarà acquisire le abitudini corrette e ripristinare la corretta postura.
La scelta migliore è sempre quella di affidarsi a specialisti del benessere, che sapranno fornire gli strumenti giusti per avere sollievo dal malessere, prevenire i disturbi e correggere i difetti di postura.
Nell’offerta di servizi di ShapeMe è presente una vasta gamma di soluzioni che consentiranno di:
- Prevenire il collo da smartphone e la gobba cervicale
- Alleviare i disturbi (mal di schiena, male al collo, contratture, mal di testa, ecc)
- Riacquisire la postura corretta del collo e della cervicale
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Massaggio decontratturante, massaggio al collo, massaggio cervicale, massaggio alla schiena, osteopatia posturale, riabilitazione posturale: sono solo alcune delle soluzioni disponibili nella nostra offerta di servizi.
Grazie alla collaborazione con una rete di oltre 300 terapisti certificati, garantiamo trattamenti professionali a domicilio tutti i giorni della settimana, anche in orari serali e nei weekend.
In questo modo anche chi lavora in ufficio può prendersi del tempo per il benessere della propria schiena.
I trattamenti a domicilio (massaggi, osteopatia, fisioterapia) permetteranno di:
- Sciogliere le contratture
- Ripristinare la corretta mobilità delle articolazioni
- Alleviare dolori, tensioni e spasmi muscolari
- Migliorare la circolazione
- Favorire il rilassamento generale dell’organismo.
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Benessere fisico
Per rieducare la schiena, le spalle e il collo a una corretta postura, è necessario eseguire un protocollo specifico di esercizi.
L’intensità dell’allenamento e la tipologia di esercizi è bene che siano determinati da un personal trainer certificato o da un posturologo. Una scorretta esecuzione potrebbe provocare ulteriori danni, oltre a rallentare ulteriormente il ripristino della postura adeguata.
Al di là della ginnastica correttiva per la schiena, è importante inoltre acquisire l’abitudine