Lo studio del Global Wellness Institute 2016 realizza una previsione di ciò che sarà il futuro del lavoro e mostra il motivo per cui, in quel futuro, la salute è importante.
Perché il benessere sul lavoro conta?
Salute e sicurezza sul lavoro sono un tema sempre più attuale. Infatti, come rileva il Global Wellness Institute nel recentissimo rapporto “The Future of Wellness at Work”,le condizioni di benessere dei lavoratori, a tutti i livelli, sono in peggioramento. Le statistiche dicono che la situazione è in caduta libera, anche a causa di un mercato del lavoro e di una società contraddistinta da sempre maggiore instabilità: si stima che il costo del “malessere” sul lavoro pesi il 10-15% del PIL. Oltre a questo onere economico, vi è una sofferenza umana non quantificabile e una carenza insostenibile nei sistemi sanitari in giro per il mondo. Sempre più lavoratori, infatti, percepiscono forti pressioni sul lavoro, si ammalano (le malattie croniche in crescita sono diabete, obesità e malattie cardiovascolari,etc) e sono poco motivati.
Benessere e lavoro sono interdipendenti
L’interdipendenza tra benessere e lavoro può generare un circolo vizioso dove i problemi di salute e personali vengono portati sul posto di lavoro, luogo in cui, di conseguenza, il dipendente diventa demotivato, disinteressato e improduttivo. Allo stesso modo, il lavoro può anche essere dannoso per il lavoratore, ad esempio quando questo è pericoloso o quando la cultura del lavoro è ostile, aggressiva e stressante. D’altra parte però, il benessere e il lavoro possono creare un circolo virtuoso reciprocamente positivo. Quando ci sentiamo sani e equilibrati, portiamo sul posto di lavoro energia, motivazione e siamo più produttivi. Il lavoro può anche essere fonte di gioia e di soddisfazione. E poiché l’ambiente di lavoro è sociale, è anche un luogo ideale per sostenerci e motivarci a sviluppare abitudini sane, e per creare uno spirito di squadra. Questi sentimenti positivi possono migliorare il nostro benessere emotivo e mentale così come la nostra salute fisica.
Il benessere a lavoro. Perché è migliore?
In una vita, la persona media trascorrerà almeno 90.000 ore lavorando.Alcuni di noi lavorano per vivere, mentre altri vivono per lavorare. Per molte persone, il lavoro è un fattore importante di felicità ma anche di stress.
L’aumento dellemalattiecronicheè costoso.
I rapidi tassi di crescita di malattie croniche stanno aumentandoi costi sanitari in tutto il mondo.La malattia cronica riducela quantità e la qualità del capitale umano. I costidella malattia cronica comprendono non solo le spese di assistenza sanitaria diretta, ma anche quella indiretta e talvolta i costi nascosti della produttività persa dovuta all’assenteismo eal Presenteeism(o).
Le condizioni di lavoro peggiori causano malattie, lesioni e morti.
Gli incidenti sul lavoro, le malattie professionali e altri problemi di salute legati al lavoro rappresentano, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoroperdite economiche tra il 4 e il 6 % del PIL mondiale ogni anno. La mancanza di salute del lavoro potrebbe costare all’economia globale il 10-15 per cento della produzione economica annua.
L’evoluzione e le sfide del “benessere sul posto di lavoro”
Poche sono le persone che hanno accesso ai programmi di benessere sul posto di lavoro (9% a livello mondiale).
La maggior parte dei datori di lavoro offre una sezione trasversale di programmi, servizi e benefici separati che riguardano diversi aspetti della salute e del benessere dei dipendenti. Questi programmi però di solito operano in silos e non sono coordinati tra loro o connessi con servizi sanitari sponsorizzati dal datore di lavoro.
Programmi spesso reattivi, i quali piuttosto che prevenire problemi di salute e benessere agiscono in modo non proattivo. E in genere si tratta di operazioni valutate non fondamentali all’interno della mission aziendale. Pertanto quando il benessere non è il fulcro strategico o un valore fondamentale rappresenta solo una soluzione “cerotto” che non affronta la radice dei problemi.
Il futuro del lavoro: le opportunità e i rischi
L’ambiente imprenditoriale globale è oramai ipercompetitivo e globalizzato, i cicli di vita aziendali sono diventati più brevi, così come gli incarichi dei dipendenti con specifici datori di lavoro. In alcune economie emergenti, la modernizzazione è stata accompagnata dall’erosione delle reti di sicurezza tradizionali come ad esempio l’assistenza sanitaria, l’educazione e il pensionamento. La globalizzazione ha inoltre generato posti di lavoro che sono dotati di salari, vantaggi, condizioni di lavoro e standard di sicurezza molto inferiori rispetto a quelli delle nazioni industrializzate.
Poiché l’insicurezza economica e lo sforzo dei lavoratori aumenta, ciò genera sempre più disimpegno e insoddisfazionesul lavoro. Molti lavorano, infatti, solo per mettere in tasca uno stipendio. Tale insoddisfazione rappresenta un enorme costo nascosto per i datori di lavoro, poiché ne influenza la produttività, il fatturato, l’assenteismo e molto altro ancora.
La tecnologia che aumenta la flessibilità aumenta anche lo stress.
La tecnologia consente alle persone di fare il proprio lavoro in qualsiasi momento, ovunque e da diversi dispositivi; questo crea, per molti lavoratori, un senso di libertà, autonomia e flessibilità. La tecnologia però permette al lavoro di interporsi continuamente tra le nostre vite, rimuovendo il confine tra lavoro e vita. E’ uno strumento che aumenta la nostra disponibilità e l’aspettativa di risposta istantanea da parte di clienti, dei colleghi e dei capi, rendendo difficoltoso ricaricarsi di energia dopo il lavoro, nei fine settimana e nei giorni festivi. L’incapacità di entrare in modalità off-linediventa perciò una delle principali fonti di stress della vita lavorativa moderna.
Il benessere è essenziale per il futuro del lavoro.
Il futuro del lavoro richiede livelli elevati di motivazione, energia e creatività al fine di creare valore. Per sopravvivere e prosperare, è essenziale, pertanto, che le imprese nutrano, coltivino e sostengono il benessere dei loro dipendenti in tutte le dimensioni.
Il benessere a lavoro, un po’ di predizioni
In futuro, i datori di lavoro andranno alla ricerca di lavoratori con ampie capacità, capacità di collaborazione, autodisciplina ed energia creativa – qualità che dovranno accompagnare un elevato stato di benessere. Sia i datori di lavoro che i dipendenti si renderanno conto, infatti, che le persone sul posto di lavoro porteranno i propri valori più alti quando sono nelle condizioni fisiche, mentali ed emotive sane.
La ricerca di GWI dimostra che il malessere dei lavoratori rappresenta una perdita annuale di 2,2 trilioni di dollari negli Stati Uniti, pari al 12%del PIL nazionale. Moltiplicato in tutto il mondo, questo costo è immenso.
Per sopravvivere, competere e innovare nell’economia futura, gli individui devono essere al top del loro stato di benessere, al fine di liberare il potenziale delle persone e garantire la futura crescita economica in tutti i paesi del mondo.
In futuro, più datori di lavoro collegheranno i loro obiettivi aziendali al capitale umano e realizzeranno una cultura del benessere. Le aziende si concentreranno sulla creazione di un ambiente in cui tutte le loro diverse dimensioni del benessere del dipendente saranno riconosciute e saranno supportati per sviluppare sani abitudini e stili di vita.
Gli individui assumono più responsabilità per il proprio benessere nel contesto del lavoro.
Ora che siamo in grado di accedere a infinite informazioni attraverso Internet e social media, un senso di consapevolezza e di potenziamento della condizione umana sta crescendo in tutto il mondo. L’individuo si rende conto che quando non è fisicamente, mentalmente, emotivamente, socialmente al 100% non è in grado di lavorare, di prendersi cura della famiglie, o semplicemente di godere della propria vita.. Il nuovo lavoratore vorrà che il lavoro rappresenti una parte equilibrata della propria vita, che sia allinei ai propri interessi e alle proprie motivazioni, e ovviamente con un salario adeguato.
Le aziende che non colmano il benessere nelle loro culture e ambienti di lavoro non saranno in grado di attirare e mantenere i buoni dipendenti,i quali sono alla ricerca di ambienti di lavoro e culture che siano allineati con i loro valori intrinseci e le loro motivazioni.
In futuro, i consumatori acquisteranno sempre meno i prodotti che sono associati allo sfruttamento del lavoratore e al degrado dell’ambiente. Per tale ragione, molte aziende leader hanno già iniziato a ridefinire le loro mission aziendali per includere all’interno più di un semplice profitto, ma incorporarci all’interno benefici sociali come la salute, l’ambiente, il benessere degli operai e lo sviluppo sociale. Questi tipi di aziende continueranno a guadagnare terreno sul mercato.
In questo modopossiamo immaginare un futuro dove le persone lavorano non solo per un salario, ma anche per cercare e valorizzare il proprio benessere.
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