Quante volte abbiamo sottovalutato i rischi di una postura scorretta? È problema comune di chi trascorre molto tempo seduto alla scrivania nella stessa posizione per ore e ore.
Dalla pandemia in poi, lo smart working è diventato parte della quotidianità e in molti hanno cercato di adattarsi: la mancanza di supporti ergonomici specifici, però, ha portato ad un aumento di problematiche fisiche dovute proprio ad una postura scorretta.
Il risultato? Schiena curva, testa inclinata in avanti, peso sulle spalle e sul collo.
Ma che cosa significa avere una “postura scorretta” e quali sono i suoi rischi?
Continua a leggere per saperne di più.
Che cos’è la postura?
La postura è la posizione che il corpo assume nello spazio e il modo in cui reagisce alla forza di gravità. Nel linguaggio comune, non ci si riferisce solo all’atteggiamento della persona nel posizionare e muovere il proprio corpo, ma si prende in considerazione anche il modo in cui un soggetto reagisce agli stimoli che riceve dall’ambiente che lo circonda.
La postura è influenzata da:
- Condizioni fisiche
- Età
- Stress
- Lavoro
- Aspetti socio-culturali
- Traumi emotivi e fisici
- Vissuto personale ed ereditario
- Squilibri biochimici
- Respirazione
Routine statica, sedentarietà lavorativa e smart working hanno portato ad un aumento delle problematiche fisiche derivanti da una postura scorretta, sia durante le ore di lavoro sia in quelle di relax.
Postura scorretta: cause e conseguenze
Una postura scorretta, se protratta nel tempo, porta a numerose conseguenze negative per la nostra salute e il nostro equilibrio psicofisico.
Fellows ha condotto uno studio su questo problema, intervistando 7000 dipendenti in tutta Europa, per capire l’impatto negativo che il lavoro, in particolar modo lo smart working, ha avuto sulla loro salute.
I risultati hanno dimostrato che la maggior parte delle persone che lavorano in un ufficio, non siede in maniera corretta, lamentando fastidi e dolori.
Nello specifico dall’indagine emerge che:
- Il 49% dei lavoratori soffre di mal di schiena
- Il 26% ha problemi cervicali
- Il 48% dei soggetti ha lamentato un frequente mal di testa
Sentire male è un campanello d’allarme dell’organismo che indica un indebolimento muscolare o scheletrico.
L’uso frequente della tecnologia, come smartphone e pc, ci porta ad assumere una posizione innaturale, conosciuta come la sindrome del Tech Neck: la testa si trova spostata in avanti e disallineata rispetto al collo, il torace è chiuso, le spalle sono ricurve verso il basso, concentrando il peso della testa sulla colonna vertebrale-cervicale.
Spesso però è già troppo tardi: bisogna giocare d’anticipo e adottare una posizione corretta, concedersi delle pause e fare dell’esercizio fisico per evitare conseguenze dannose per tutto il corpo.
Effetti negativi della postura scorretta: uno sguardo al futuro in ufficio
La società di TollFreeForwarding.com ha creato un modello di rappresentazione del corpo che mostra l’evoluzione delle caratteristiche fisiche dell’essere umano ossessionato dalle tecnologie.
Soprannominato “Mindy“, l’umano del 2100 ha la schiena ricurva e il collo storto a causa dalle ore passate davanti a un monitor o a uno smartphone.
Le dita sono leggermente chiuse verso il palmo e il gomito è piegato a 90 gradi, come se il nostro dispositivo fosse un prolungamento del nostro arto.
Il suo cranio si è ispessito e il suo cervello si è rimpicciolito a causa delle radiazioni emesse dagli apparecchi elettronici che riducono drasticamente la capacità di memoria e ragionamento.
Ma non finisce qui!
Per proteggere gli occhi dall’eccessiva luce emessa dai computer o dagli smartphone, Mindy ha sviluppato una palpebra interna, più grande e spessa, utile per affaticare meno l’occhio.
Nel 2019 è nata anche “Emma”, la “collega di lavoro del futuro”!
È una previsione distopica, a grandezza naturale, di come saranno i corpi degli impiegati tra 20 anni, influenzati da un ambiente di lavoro malsano.
Il manichino mostra una donna con la pelle pallida ed eczemi da stress sulle braccia.
Le lunghe ore passate al computer hanno portato la sua schiena ad ingobbirsi, i suoi occhi ad arrossarsi e le sue caviglie a gonfiarsi.
Naturalmente, Emma non rappresenta tutti gli impiegati: è un’immagine estrema di uno stile di vita stressato e sedentario.
Diventeremo davvero così? Questa per ora è solo una simulazione, ma è un modello che ci mette di fronte ai rischi della postura scorretta.
Quali sono le soluzioni per una postura scorretta?
Per prevenire l’instaurarsi di abitudini posturali negative e dannose possiamo mettere in atto una serie di comportamenti attivi (esercizi che limitino la sedentarietà e l’immobilità), ma anche semplici regole ergonomiche di setting della postazione lavorativa a scopo preventivo.
Setting della scrivania
- Supporto lombare per la schiena
- Alleviare il carico sulla schiena e sulle spalle, appoggiando gli avambracci alla scrivania
- Posizionare lo schermo e la tastiera in linea e parallelamente al bordo del tavolo
- Sistemare i fogli tra la tastiera e lo schermo su un portadocumenti inclinato, stabile e regolabile per limitare movimenti oculari eccessivi
Regolare la sedia
- Regolare l’altezza della seduta affinché le cosce aderiscano al sedile e i piedi siano completamente appoggiati a terra; le ginocchia devono formare un angolo di 90 gradi così come tra cosce e tronco
- Sbloccare lo schienale per consentire una seduta dinamica; personalizzare altezza e inclinazione del supporto lombare
- In mancanza di alcune regolazioni utilizzare un poggiapiedi sotto la scrivania
Posizione dello schermo
- Posizionare lo schermo di fronte all’operatore
- Fare in modo che il margine superiore del monitor si trovi 10 cm al di sotto della linea dello sguardo
- Posizionare lo schermo a una distanza di 60/70 cm (monitor di medie dimensioni)
Lo scopo è evitare che gli occhi siano costretti a compiere movimenti eccessivi di accomodazione, e che contemporaneamente testa e collo possano mantenere una postura rilassata, in modo da non affaticare i muscoli del collo e delle spalle.
A peggiorare la situazione ha contribuito l’arrivo della pandemia e il suo anno e mezzo di uffici casalinghi improvvisati, salotti diventati postazione per le videoconferenze e letti usati come scrivanie.
Poter lavorare da casa seduti sul divano sembrava una pacchia, ma non è stato così!
La mancanza di strumenti ergonomici, come sedie o scrivanie, funzionali alle ore di lavoro passate a casa, hanno portato a un aumento delle percentuali di lavoratori che hanno lamentato problemi di postura o dolori muscolari.
Come risolvere il problema? Valgono gli stessi principi e regole per l’ufficio
- Posizionare il proprio laptop considerandolo come se fosse lo schermo del videoterminale
- Utilizzare tastiera e mouse esterni per rientrare nei parametri standard
- Se possibile, lavorare in un ambiente dedicato che, una volta impostato correttamente, non necessiti di riposizionamenti dell’ultimo momento
- Dotarsi di una seduta ergonomica e regolabile.
Conclusioni
Gli effetti della tecnologia, l’uso regolare di dispositivi come telefoni cellulari e il costante lavoro davanti allo schermo di un computer hanno un impatto significativo sul modo di sedersi e sulla postura.
Il primo passo da fare è comprendere l’importanza di una postura corretta, fondamentale per prevenire dolori, soprattutto in ufficio.
La seconda fase è analizzare la nostra routine per comprendere quali siano le nostre abitudini sbagliate.
Il terzo step si concentra proprio su queste abitudini, con l’obiettivo di cambiarle!
I benefici della posturologia sono molti e ti permettono di migliorare il benessere psicofisico dell’ organismo, alleviando i dolori, riducendo lo stress e migliorando la qualità del tuo lavoro.
Il risultato? Evitare di diventare Mindy ed Emma!
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